Il mare che unisce: il Cuore del Progetto Nave Italia
Dal 2 al 6 settembre, undici ragazzi con autismo, accompagnati dal capo progetto Prof. Vincenzo De Laurenzi, dal vice-Presidente della Fondazione Oltre le Parole Giuseppe Gasbarro, dalla Dott.ssa Martina Legnettini, il Dott. Mario Cardillo, l’educatore Pascal D’Alfonzo e guidati dalla Dott.ssa Matilde Mosca Project Manager di Nave Italia, hanno vissuto cinque giorni di navigazione a bordo di un veliero della Fondazione Tender To Nave Italia con un equipaggio di 22 marinai della Marina Militare, tra laboratori marinareschi, attività educative e momenti di socializzazione. Promosso dalla Fondazione Oltre le Parole Onlus realizzato grazie alla Fondazione Tender To Nave Italia e alla Marina Militare Italiana, il progetto “SOCIALIZZIAMO A GONFIE VELE” si è fondato sulle strategie dell’Applied Behavior Analysis (ABA) per favorire crescita personale, resilienza, autonomia e collaborazione.
Ci sono viaggi che non si misurano in miglia percorse, ma in emozioni, in passi di crescita, in sguardi che cambiano. Il Progetto Nave Italia è stato uno di questi: un’avventura che ha trasformato un veliero in una scuola di vita, e il mare in un abbraccio capace di accogliere fragilità e trasformarle in forza.
Una storia di persone, non di rotte
Non è stata solo una navigazione. È stata la storia di undici ragazzi con autismo che hanno avuto il coraggio di salire a bordo, affrontare la lontananza da casa, le regole di un nuovo mondo, le sfide quotidiane della vita di equipaggio. È stata la storia di famiglie che hanno affidato ciò che hanno di più prezioso. È stata la storia di terapisti, operatori e tutor che hanno messo cuore e competenza in ogni gesto, trasformando ogni difficoltà in un’occasione educativa.
Il valore delle sfide
Ci sono stati momenti di gioia, di sorrisi che si aprivano come vele al vento, di conquiste celebrate insieme. Ma ci sono stati anche attimi di fatica, di paura, di esitazioni davanti a una corda da scalare o a un compito da portare a termine. È lì che il progetto Nave Italia ha mostrato la sua vera forza: non nell’assenza delle difficoltà, ma nella capacità di affrontarle insieme. E ogni piccolo passo avanti, ogni nodo imparato, ogni parola condivisa, ha reso questi ragazzi più autonomi, più sicuri, più parte del mondo.
Autonomia, amicizie, collaborazione
La vita di bordo ha reso visibile ciò che spesso rimane nascosto: la straordinaria capacità di questi ragazzi di costruire legami, di collaborare, di regalare autenticità. Hanno dimostrato che con il giusto sostegno e in un contesto inclusivo, si può imparare ad affrontare compiti complessi, a rispettare regole comuni, a trovare un posto nel gruppo. È nata così una comunità temporanea che ha il sapore di futuro: fatta di autonomia, amicizie sincere, collaborazione spontanea.
Un messaggio che resta
Il significato più profondo di questo viaggio non si chiude con lo sbarco. Quello che resta è un insegnamento universale: che nessuno deve restare indietro, che l’inclusione è possibile, che la diversità non è un ostacolo ma un’opportunità. Resta la consapevolezza che l’autismo non definisce una persona, ma che ogni persona, con i suoi tempi e le sue capacità, può diventare parte attiva di una comunità.
Un grazie che abbraccia tutti
Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza una rete di impegno e passione. Grazie ai ragazzi, veri protagonisti di questa avventura. Alle famiglie, che hanno avuto fiducia e coraggio. Ai terapisti, tutor e volontari che con professionalità e amore hanno accompagnato ogni momento. Ai nostri collaboratori, in particolare al Dott. Daniele Rizzi, che ha contribuito con competenza scientifica e dedizione alla realizzazione tecnica del progetto.
All’equipaggio della Marina Militare e allo staff di Tender To Nave Italia, che hanno aperto le porte della nave e del cuore. E a tutti i sostenitori e partner che, con il loro sostegno concreto, hanno reso possibile trasformare un sogno in realtà.
Il mare come metafora di vita
Il mare ci insegna che la rotta non è mai lineare, che le onde possono cambiare all’improvviso, ma che con un equipaggio unito si può arrivare lontano. Il Progetto Nave Italia non è stato solo un’esperienza: è stato un segnale di speranza, un esempio concreto di cosa significhi credere davvero nell’inclusione. E se oggi diciamo “arrivederci” al brigantino, lo facciamo con la certezza che ciò che abbiamo imparato resterà con noi, nelle scuole, nelle famiglie, nelle comunità.
Socializziamo a gonfie vele!
PROGETTO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI:
LE STRUTTURE:
Certificato ISO 9001
Casa Dei Sogni Pescara:
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TEL. 085 422 37 17
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